(AGENPARL) – Roma – Sarà completamente operativo dal 1 luglio 2023 il nuovo Codice degli appalti.

Punti essenziali:

  • appalti più rapidi, con importanti risparmi di tempo.
  • regole più flessibili e maggiore autonomia per le pubbliche amministrazioni.
  • corsia preferenziale per le forniture italiane ed europee, digitalizzazione con risparmio di carta e incombenze burocratiche.
  • dissenso qualificato, principio per cui le amministrazioni pubbliche non potranno solo dire ‘no’ a un’opera, ma dovranno indicare come superare l’ostacolo amministrativo
  • fino a 150.000 euro ci potranno essere affidamenti diretti.
  • Dal primo gennaio tutti gli scambi di informazione avverranno su una piattaforma digitale nazionale, in modo che le imprese non debbano presentare la stessa documentazione più di una volta.
  • I piccoli Comuni non dovranno più passare per il tramite di stazioni appaltanti qualificate per opere fino a 500mila euro e per il primo anno avranno più opzioni per scegliere la stazione appaltante qualificata, allargando il recinto che prima prevedeva solo le Province. Non solo. I Municipi più piccoli avranno semplificazioni sul personale: le funzioni di Rup potranno essere affidate ai dipendenti in servizio anche con contratti a tempo determinato. Non manca la clausola per accelerare i pagamenti (è garantita la possibilità per l’esecutore di emettere fatture anche al momento dell’adozione del SAL).

Così una nota del Mit.

Fonte Agenzia di Stampa Parlamentare ( AGENPARL)

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